“Marche, terra di fioretti” era l’espressione che echeggiava nella mente di alcuni Adulti Scout della Comunità Jesi 2, mentre si inoltravano nell’oliveto del convento di San Francesco d’Assisi in Jesi.
Gli olivi e il saio del dinamico assistente spirituale Fra Danilo sembravano diffondere lo spirito francescano e chetare gli animi, più o meno provati, dal lungo isolamento forzato.
Il primo incontro “in persona” della comunità era stato programmato per conoscersi con il nuovo assistente regionale, Don Dino Cecconi, sacerdote versatile, che ha ricoperto numerosi ruoli, dal missionario, al reporter, al parroco. Erano presenti anche il segretario regionale, Claudio Ripanti, e il vice, Luca Lanari.
L’argomento della riunione, “SCOUT ADULTI E LAICI NELLA CHIESA”, è stato articolato in quattro punti: FELICITA’, UMANITA’, UNIVERSALITA’ e ACCOGLIENZA.
Dopo una breve presentazione della Comunità, che trova nel servizio agli ultimi il suo punto di forza, Don Dino ha detto di apprezzare il percorso svolto, ma ha messo in guardia i mascini dall’esprimersi unicamente attraverso la solidarietà ed ha suggerito di rispondere maggiormente al bisogno di preghiera e all’approfondimento delle necessità personali, perché “non saranno mai gli altri a renderci felici. Noi dobbiamo vivere e invecchiare serenamente, in crescendo e non in decrescendo. Non dobbiamo essere testimoni frustati, ma persone felici.
Lo scoutismo, il M.A.S.C.I. è una di quelle forme di comunità che ci fa stare sempre in relazione, in crescendo e non in depressione. La vera missione del M.A.S.C.I. è che ognuno, aumentando l’età, aumenti anche di fede, fondando la spiritualità su punti solidi, che la sostengano anche quando, dopo i sessant’anni, la vita presenta prove più difficili”.
Ogni persona ha le proprie esperienze di vita, ha la propria visione della vita, ma ciò che è veramente essenziale è che alla base ci sia una profonda umanità, che precede l’essere cristiani: il cattolico disumano non è un cattolico. Ognuno ha il proprio modo di lodare e ringraziare Dio. La società sarà sempre più variegata e per questo deve essere rispettata. Cristo ha detto: “IO sono venuto per tutti, la porta è aperta a tutti, la salvezza è per tutti!” C’è una universalità che si trova nelle relazioni umane e c’è una legge naturale che è uguale per tutti. I membri di una comunità sentono il bisogno di crescere interiormente con le persone care sentendosi fratelli senza giudicarsi, ma cercando di ascoltare e aiutare.
L’Assistente ha sottolineato un altro aspetto importante dell’essere umano: il bisogno di protezione. La comunità che non è un partito o un’associazione economica, ha un valore umano che risponde a questo bisogno.
Dopo un breve confronto, Don Dino ha sviluppato il tema del “Laikòs” (popolo), che si contrappone al “Clericos “ (sacerdoti). Il Laikòs è aperto a tutti, non rifiuta le diversità, accetta le diversità; non è anticlericale, perché accoglie tutti. Una persona per essere vera cristiana deve essere prima Laikòs, cioè accogliente, aperto verso la diversità. Non è un discorso di Clerikos, di casta, di gruppo privilegiato.
Come gli Adulti Scout possono essere dei laici nella Chiesa? Come persone umane. E qui si pone l’interrogativo: “Tu come Chiesa sei veramente Laico? Sei una persona che riesce ad accogliere, a non giudicare, a non porti come l’ombelico del mondo?” Il Laikòs non ha un punto centrale, in quanto è una circonferenza dove c’è unità; non priva, ma arricchisce.
L’Assistente Regionale conclude l’approfondimento sul M.A.S.C.I. lasciando alla Comunità una provocazione: “Come io posso essere una persona che valorizza le diversità? Siamo in grado di unirle alla nostra identità e di farne un tesoro?”
Grazie Don Dino per aver accolto il nostro percorso e per averci indicato gli obiettivi che ci permetteranno di vivere al meglio questo nostro tempo, sia individualmente sia comunitariamente!
Comunità M.A.S.C.I. JESI 2